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Recensione Le ore


Titolo: Le ore

Autore: Michael Cunningham

Data di pubblicazione: 31 marzo 2016

Casa Editrice: Bompiani

Pagine: 206

Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐

Sinossi: Negli anni Venti a Richmond, un sobborgo di Londra, Virginia Woolf è in cerca dell’ispirazione per il suo nuovo romanzo, assistita amorevolmente dal marito che tenta di domare il suo spirito inquieto. Negli anni Quaranta, a Los Angeles, Laura Brown è una giovane madre di famiglia che cerca nelle pagine di La signora Dalloway una via di fuga dalla routine domestica. Negli anni Novanta a New York, Clarissa Vaughn, soprannominata signora Dalloway, esce dal suo appartamento nel Greenwich Village per comprare dei fiori per Richard, un amico poeta che sta combattendo il male del decennio. Tre donne che sembrano non avere nulla in comune, se non il romanzo di Virginia Woolf, e che pure sono unite da un filo sottile che lega le loro storie attraverso luoghi ed epoche diverse.



 

Buongiorno caffeinomani! Oggi vi propongo una nuova recensione di uno dei miei libri del cuore, uno di quei libri che va letto una volta nella vita: Le ore di Michael Cunningham, vincitore per questo libro il premio Pulitzer. Probabilmente conoscete l'omonimo film, ispirato ovviamente al romanzo, che ha fatto vincere a Nicole Kidman un Oscar come migliore attrice. Insomma, una carrellata di bei premi. Nel mio piccolo, vi dirò cosa penso del romanzo.




 

Tante donne, nessuna donna


L'intero romanzo è un intreccio di tre vite in tre tempi diversi: Virginia Woolf, Laura Brown e Clarissa Vaughn.

Di Virginia leggiamo gli ultimi anni, quelli dedicati alla stesura di Mrs Dalloway, e la vediamo intrappolata nei sobborghi rurali fuori Londra, lontana dalla vivacità e dalla confusione della città, alla disperata ricerca di un attimo di tregua.

Laura Brown è una donna che vive in una banale casa a Los Angeles, con un banale marito e un banale figlio. Una vita banale. Ma Laura sente sempre di più in lei la insoddisfazione e il senso di colpa che ne deriva: perchè non le basta? A tutte le altre basta così.

Clarissa Vaughn, il mio personaggio preferito, è intenta a preparare gli ultimissimi dettagli della festa che terrà a casa sua per un suo caro amico scrittore, che ha recentemente vinto un premio importante per la poesia.

Sembrerebbe a primo impatto che tutte queste donne ruotino intorno al personaggio di Virginia stessa, in realtà sono tutti lati di Clarissa Dalloway, protagonista del romanzo di Virginia Woolf.

Clarissa Dalloway è un personaggio complesso, tragico e rasserenante allo stesso tempo. Nonostante incontri numerose figure, Clarissa rimane sola: è lei a sceglierlo, facendosi inconsapevolmente portare dalla corrente del tempo. Esattamente allo stesso modo si muovono le donne all'interno di questo libro: sole, affrontano giornate estenuanti e noiose con la grazia della disperazione.


Tutte queste donne sono legate da un'unica sensazione di non appartenenza, di sofferenza profonda e latente, che porta a pensare solo ad una cosa: "Non appartengo a questo luogo, a questo momento, a queste persone". La non appartenenza devasta, schiaccia, distorce l'esistenza di queste donne, facendole reagire in maniera diversa: chi fugge, chi soccombe, chi sostituisce.


 

Clarissa, pensa, non è la sposa della morte. Clarissa è il letto in cui la sposa giace.

 

Le ambientazioni e il tempo


Il romanzo è diviso in tre storie completamente diverse e ciascuna di queste è legata a una specifica ambientazione e collocazione temporale.


La storia di Virginia Woolf è ambientata nella casa a Richmond intorno al 1923, anno di stesura del romanzo "Mrs Dalloway". Gli anni Venti sono delicatissimi per Virginia: stanca per la sua condizione mentale, annoiata dalla vita che conduce, consapevole che non sarà mai libera dal suo male. La casa in campagna ci viene descritta quasi come una prigione, a volte invece è un rifugio sicuro. La stessa Virginia non sa come sentirsi: felice per la dedizione e l'affetto che le dimostrano il marito e la sorella, o arrabbiata, perchè lontana dalla sua amata Londra.


La storia di Laura Brown si snoda in America, California. Siamo intorno agli anni Cinquanta e le regole di quell'epoca sono ferree e chiare: la donna a casa, il marito al lavoro. Questo dettaglio non è da poco: mentre leggiamo la storia di Laura, ci sembra sempre più evidente che Laura è ingabbiata in questo schema e non riesce a liberarsene in nessun modo, ma riesce solo ad evadere solo per qualche attimo tramite la lettura.


Clarissa vive a New York negli anni Novanta. Siamo in un mondo completamente diverso: nuovo, moderno, innovativo. Qui ci troviamo a un personaggio dichiaratamente omosessuale: è sposata con una donna, che ci viene brevemente presentata e presto dimenticata. E' più importante il rapporto con Richard, suo amico e vecchio amante, anime gemelle. Il ricordo della loro estate insieme attaglierà Clarissa, portandola sempre a ricordare di quando erano giovani, belli e imperturbabili.



 

Le tematiche principali


Il romanzo racchiude moltissimi spunti di riflessione. Primissima di tutte la morte e il desiderio di morte, tematica che corre per tutto il romanzo. In realtà sarebbe opportuno dire che questo romanzo è un'arrovellarsi sulla morte, su quanto questa influisca sulle nostre scelte e sulle nostre giornate.

Virginia compirà il suicidio (il romanzo si apre con la descrizione del suicidio di Virginia, affogata nelle acque del fiume Ouse), Laura mediterà e tenterà il suicidio, ispirata dalla protagonista del libro di Virginia e Clarissa assisterà ad un suicidio. La morte è come un'ombra per queste donne, accompagna ogni passo compiuto, senza mai lasciarle andare.


Altra tematica è l'amore. Ciascuna di queste donne ha amato e ama profondamente, anche se in maniera diversa. Virginia è sinceramente riconoscente e grata a Leonard, suo marito, per essere così calmo e paziente con lei.

Clarissa ama profondamente sia sua moglie, con cui ha un rapporto che sembrerebbe in apparenza spento, che Richard, vero eterno amore di Clarissa.

Laura ha un rapporto più tormentato con i suoi cari: si sente sopraffatta dal marito e sa di non provare più affetto per lui ma, a mio avviso, è più interessante il rapporto con il figlio Richie. Laura sente il dovere di amare il figlio, ma non riesce istintivamente, causandole un infinito tormento.


Proverà a creare qualcosa di temporaneo, anche banale, ma a suo modo perfetto.

 

Conclusioni


Insomma, stiamo parlando di un breve libro che contiene moltissimi mondi al suo interno. Vi dico solo questo, cari lettori, leggetelo. Consideriamo la scrittura magistrale di Cunningham, la grazia con cui vengono descritti i personaggi, l'introspezione degli stessi: tutto di questo libro è bellissimo.

Per oggi è tutto, potete leggere le recensioni del nostro blog qui , insieme a tutte le opinioni non richieste dei libri che leggiamo. Alla prossima!


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