top of page

Recensione Le lupe di Pompei


Titolo: Le lupe di Pompei

Autrice: Elodie Harper

Casa editrice: Fazi Editore

Data di pubblicazione: 20 settembre 2022

Pagine: 440

Prezzo: 19,00

Voto: ⭐⭐⭐⭐

Sinossi: Le lupe di Pompei sono Amara, Didone, Vittoria, Berenice, Cressa. Ma nessuna di loro si chiama davvero così. Questi sono i loro nomi da schiave, costrette alla prostituzione nel bordello cittadino dal cinico padrone Felicio. Nella Pompei antica, che procede ignara incontro al proprio destino, vivendo contrasti abissali tra ricchezza e miseria, uomini e donne, cittadini liberi e schiavi privi di qualunque diritto, le ragazze che abitano il postribolo tentano ogni giorno di sopravvivere alla brutalità delle loro notti. Qualcuna, come Amara, ricorda un passato di libertà ed è decisa a riconquistarlo con ogni mezzo; altre, al contrario, sono nate schiave e non hanno conosciuto un’esistenza diversa. Ma nonostante il dolore di ogni storia personale e la continua gara per procacciarsi clienti, denaro e pane, le lupe possono contare le une sulle altre, farsi custodi delle reciproche debolezze e paure, proteggersi a vicenda ogni volta che è possibile, senza perdere la capacità di cogliere minuscole gioie quotidiane, ma soprattutto senza perdere la speranza: le strade di Pompei sono piene di opportunità e perfino chi non ha più nulla può trovare un’occasione per rovesciare la sorte in suo favore.

Con Le lupe di Pompei, primo capitolo di una trilogia imbastita sullo sfondo di una realtà lontana nel tempo ma brulicante di vita, Elodie Harper mette in scena un denso, avvincente racconto di resistenza umana e femminile, riuscendo a dar voce alle donne le cui storie sono rimaste ai margini della Storia.




Benvenuti caffeinomani! Parliamo di uno di quei romanzi che mi aspettavano nascosti in un angolino, Le lupe di Pompei, e come tutte le cose che si fanno aspettare, sono sempre le migliori. Ma non indugiamo e iniziamo questa recensione.


 

Glossario


Lupe: Altro termine per definire le prostitute romane. Solitamente erano schiave, comprate nei mercati o da altri padroni.

Lupanare: Bordello. Frequentare i bordelli era un'attività lecita e spesso i clienti frequentavano sia clienti donne che uomini. Spesso erano decorati con scene oscene e vivaci per attirare l'attenzione del cliente.

Liberto: Persona liberata dalla schiavitù, fornita di una capacità giuridica limitata rispetto al nato libero.

Vinalia: festività legate a Giove e Venere.


 


Una vicenda che non esiste


Raccontare con esattezza di cosa parli Le lupe di Pompei non è facilissimo. Il romanzo racconta della vita quotidiana di queste cinque, che poi diventeranno sei, prostitute, comprate dal liberto Felicio in diversi momenti della vita: alcune nascono schiave, altre libere, altre vendute per pochi soldi.


Elodie Harper colloca la vicenda cinque anni prima del disastro naturale e della strage del 79 a.C. Tramite gli occhi di Amara, che possiamo definire protagonista tra le protagoniste, possiamo ammirare Pompei al massimo del suo splendore (l'autrice accenna alla famosa "casa del Fauno", per esempio).


Tentiamo di riassumere la vicenda. Amara, nome d'arte affibbiatole da Felicio, cerca in ogni modo di sopravvivere alla spietata Pompei: ogni occasione è d'oro per racimolare qualche soldo utile a comprarsi, in futuro, la libertà. Ogni donna dentro il lupanare cerca di sopravvivere al meglio che può, usando tutti i mezzi a loro disponibili: voce, abiti, corpo. Anche se nessun atto sessuale viene descritto esplicitamente, l'autrice riesce in ogni caso a trasmettere la violenza inaudita che queste donne subiscono ogni giorno e ogni ora della notte.


Grazie ad un colpo di fortuna, Amara riesce ad entrare nella cerchia dell'élite pompeiana, grazie al suo talento con la lira e il canto. Accompagnata dalla dolce Didone, Amara riesce a conquistare l'attenzione due signorotti, che necessitano della loro presenza durante banchetti durante alcune feste, come i Vinalia. Così la fortuna finalmente gira per la lupa: riuscirà Amara a mantenere salda questo nuovo giro di valzer, oppure cadrà nuovamente nel baratro del lupanare pubblico?


O scegliamo di vivere, o ci arrendiamo. Ma se scegliamo di vivere allora vale ogni cosa, costi quel che costi.
 

Una storia di coraggio


Se dovessi riassumere questo romanzo in una sola parola sarebbe coraggio. Penso che sia necessaria una dose molto più grande di coraggio per sopravvivere che per sguainare una spada. Ogni lupa sopravvive a violenze inumane come meglio riesce. Vittoria abbraccia il suo destino, Didone si distacca dal suo corpo, Amara furbamente cerca di rigirare la situazione a suo favore.


Elodie Harper riesce a inserire in un mondo lontano dal nostro, con le regole e le abitudini di quel mondo, tematiche moderne in modalità non banali ed equilibrate. Penso che sia uno di quei romanzi che può essere compreso in fondo solo da donne. In questo mondo, dove le donne sono usate come arredi e oggetti, le protagoniste si ritrovano a combattere con ogni forza disponibile per mantenere un briciolo di umanità e di dignità.



Altra tematica è la sorellanza che corre tra le donne del romanzo. La loro amicizia si sviluppa

durante il romanzo e le relazioni tra le lupe sono sempre diversi in base ai caratteri delle diverse donne. E' un aspetto che ho apprezzato particolarmente: non è dato per scontato che si piacciano immediatamente, ma gradualmente si avvicinano l'una all'altra. Nonostante siano schiave e nella loro situazione, dove il più forte schiaccia il più debole, riescono a creare legami forti e di vera amicizia.

Ma tra le strade di Pompei infatti, tra ricchezza e miseria, serpeggia ancora la speranza ed Amara si aggrapperà a questa speranza con tutta la forza che le hanno lasciato.


Timarete, persino gli schiavi sono padroni della loro felicità. Anzi, le emozioni sono le uniche cose che possediamo.
 

In conclusione


Elodie Harper riesce nel difficile intento di calare il lettore in una vicenda inventata ma in un

mondo antico.

Riusciamo sentire Pompei viva, sentiamo il rumore dei cavalli e lo schiamazzo dei venditori al porto, gli odori delle taverne e del cibo, le calde pietre, il sapore del vino misto all'acqua, i tessuti ruvidi delle lupe e le delicate sete delle matrone, il caldo delle terme. Viviamo insieme alle lupe le giornate corte e le notti infinite, l'attesa delle festività, vediamo i colori degli affreschi, la meraviglia di fronte ad alcuni, il freddo della notte e l'afa della mattina.



Un romanzo storico sicuramente riuscitissimo. Superata la prima parte, dove l'autrice ci spiega le dinamiche tra i personaggi, il romanzo diventa avvincente e coinvolgente. Ci tengo a precisare che per le tematiche trattate non è un romanzo da leggere con leggerezza, potendo anche urtare la sensibilità di alcuni lettori.


Per oggi è tutto, potete leggere le recensioni del nostro blog qui , insieme a tutte le opinioni non richieste dei libri che leggiamo. Alla prossima!

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page