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Recensione: ARIANNA


Titolo: Arianna

Autrice: Jennifer Saint

Data di pubblicazione: 3 febbraio 2022

Casa editrice: Sonzogno

Pagine: 384 pg. Brossurato

Prezzo: 12.35 euro

Voto: ⭐⭐⭐

Sinossi: Arianna e la sorella Fedra, principesse di Creta e figlie del temuto re Minosse, crescono ascoltando riecheggiare il rumore degli zoccoli del fratello, il Minotauro, nel labirinto costruito sotto il palazzo. Ogni anno, quattordici giovani ateniesi vengono sacrificati per placare la fame del mostro. Quando il principe Teseo giunge a Creta per immolarsi alla creatura, Arianna si perde nei suoi occhi verdi e se ne innamora follemente. Ma aiutarlo a scappare dal labirinto significherebbe tradire la famiglia e il regno, e la ragazza conosce fin troppo bene le implicazioni di un gesto simile. Assillata dai dubbi ma determinata a farsi valere, Arianna prenderà una decisione che ribalterà tanto la sua sorte quanto il destino di Fedra. Entrambe dovranno affrontare le conseguenze di una scelta coraggiosa e sovversiva, che le spingerà a mettere in discussione il proprio ruolo in quanto figlie, mogli e madri in un mondo in cui le donne non sono altro che pedine su una scacchiera dominata dagli uomini e dagli dèi. Con uno stile vibrante e ipnotico, Jennifer Saint reinventa con originalità la famosa storia del Minotauro, della fuga di Teseo, dell'incontro con Dioniso e degli amori tormentati di Fedra e Arianna, dando vita a un'eroina indimenticabile e sfaccettata che saprà commuovere e incantare i lettori e le donne di oggi.



 

Buongiorno caffeinomani!

In questo periodo sto leggendo moltissimo retelling, romanzi storici ambientati nell'antica Roma... insomma, sto veramente facendo un salto all'indietro nel mondo classico.


Oggi parliamo di Arianna di Jennifer Saint, uno dei romanzi più acclamati nell'ambito del retelling.

Ma è davvero così notevole? Direi che è una fantastica via di mezzo: non è pessimo, ma non è nemmeno così perfetto. Ma andiamo per ordine.


 

Dentro il mito


Parlare della sinossi di questo libro sarebbe veramente poco utile. Il mito lo conosciamo tutti: Arianna aiuta Teseo a sconfiggere il Minotauro, poi scappa con lui e viene abbandonata sull'isola di Nasso (sapevate che da qui deriva il modo di dire "lasciare in asso"?).


Il romanzo percorre fedelmente questi passaggi: non aggiunge né sottrae altro.

Mi è piaciuto che coinvolgesse, nella seconda parte, il punto di vista e la storia di Fedra, sorella di Arianna. Questo personaggio è stato leggermente più coinvolgente di Arianna, ma ne parleremo successivamente.


Tornando ai rapporti con il mito, penso che questo romanzo sia stato una grande chance sprecata. In poche parole, caffeinomani, è noioso. Il romanzo non aggiunge nulla di nuovo. Capisco mantenere la fedeltà con il mito, ma molti altri retelling mantengono quell'aria di novità approfondendo i personaggi, le storie familiari, inserendo quindi i dettagli poco conosciuti. Jennifer Saint racconta una bella storia, scritta bene, ma prolissa.

 

La sciagura di una famiglia


Come tutte le famiglie che sono protagoniste della mitologia greca, quella di Arianna subisce le più grandi sventure.

E come potrebbero le discendenti di Pasifae, che ha commesso un grande sacrilegio, avere una vita serena e felice? In realtà, sono pochissime donne nel mito che riescono a vivere una vita serena.


Nel romanzo Arianna, la famiglia sciagurata è sicuramente ben rappresentata. La corte di Minosse è spietata e crudele: il re governa come un tiranno, dettando legge anche su quando prendere fiato. Non esiste alcuna autonomia in questa corte e la nostra protagonista è l'unica che ha una sorta di "fuga", ossia la danza.


Teseo potrebbe diventare il salvatore di una famiglia: libererà le principesse

dopo aver ucciso il Minotauro. Ma si rivelerà una personcina un po' di cacca, accecato dal suo bisogno di continua gloria e di lodi.

A Teseo si contrappone il fratello di Arianna, Deucalione, che sembra il personaggio con la visione più simili a noi contemporanei.

Insomma, qualcosa che abbiamo visto e rivisto: il buono e il cattivo, il principe e il malvagio. Banalissimo.


A questa sciagurata famiglia si aggiungono due personaggi molto importanti: il dio Dioniso e Ippolito. Del secondo sarebbe inutile parlarne (perchè è utile come una zucchina), a spenderò due parole su Dioniso. Sicuramente una bella rappresentazione del dio, forse un po' troppo tendente a renderlo un personaggio positivo. Dioniso, come tutti gli dei, non sono molto compassionevoli, amorevoli e pazienti: inutile renderli umani.

 

I personaggi femminili forti


Nonostante questo romanzo sia una costellazione di personaggi femminili potenzialmente forti, Arianna purtroppo pecca. Peccato, una occasione sprecatissima.

Andiamo con ordine.

Tutti i personaggi, a meno che non siano uomini, subiscono le scelte e i loro destini. Primissima di tutte Arianna, che passa gran parte del romanzo a sospirare e a ciondolare in attesa della salvezza di un uomo, che sia divino o mortale.

Ora, capisco che il periodo storico certamente non favorisce l'indipendenza femminile, ma se si scegli di parlare con nuova forma un mito classico perchè non approfittarne e esplorare l'inconscio delle protagoniste.

Capisco anche che parlare di Arianna sia con attenzioni alle fonti sia con un occhio rivolto verso la modernità non è semplice, ma l'autrice poteva contrapporla a Fedra, creando così un interessante contraltare.


La cosa che più mi ha fatto storcere il naso è la relazione tra Fedra e Ippolito. Uno dei rapporti più interessanti del mito bistrattato al suono di "eh ma mio marito è così cattivo, mi innamoro del primo che passa perchè è gentile". Ora, cercherò di mantenere la calma.

Che occasione sprecatissima! Ma non sarebbe stato molto più bello se Fedra avesse avuto più di una motivazione che non sia reazione all'uomo? Questa relazione, che comunque è traviata e condannabile, ha sicuramente un grande fascino per il pubblico, antico e contemporaneo. Nel mondo antico sicuramente "bastava" così: una donna travolta dalle sue emozioni e incapace di controllarsi. Possibile che nel mondo moderno non riusciamo ancora a raccontare gli impulsi sessuali di una donna al di fuori dell'ombra del suo uomo?


 

Conclusioni


Quindi, vale la pena leggere Arianna?

Meh.

Sicuramente la scrittura di Jennifer Saint è scorrevole e piacevole e il romanzo scorre con leggerezza. Forse troppa leggerezza. Gli do tre stelle, ahimè. Forse mi aspettavo troppo da questo retelling.

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