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Seme di strega: recensione


Titolo: Seme di strega

Autore: Margaret Atwood

Data di pubblicazione: 23 ottobre 2018

Editore: Rizzoli

Pagine: 319

Voto: 5/5

Sinossi: Felix è un regista teatrale di successo, eppure nulla di ciò che ha portato in scena finora sembra reggere il confronto con l’opera che si è messo in testa di produrre dopo la morte dell’amata figlia Miranda: un’ingegnosa e provocante rilettura della shakespeariana Tempesta. Il regista si ritrova però a vivere, completamente solo, in una catapecchia in mezzo a niente, vittima di un tradimento da parte del suo socio in affari. Ma questo luogo pieno di assenze si rivela l’ideale per mettere a punto il suo piano di vendetta contro chi pensava di averlo ormai escluso, giocando d’astuzia, dal palcoscenico della vita. Una narrazione spumeggiante, allegra e tempestosa fa da cornice a una storia di giustizia, di ricostruzione di equilibri infranti dall’avidità e dalla sete di potere; un omaggio all’opera di Shakespeare che non tradisce il modello. L’autrice del Racconto dell’ancella ci regala un romanzo ribelle e spassoso, da leggere tutto d’un fiato.



Benvenuti caffeinomani a questa recensione! Vi porterò tra le fosche, ma splendide, spire della vendetta descritte da Margaret Atwood nel suo romanzo Seme di Strega.

Vi anticipo sin da subito che questo romanzo è stata come una ventata di aria fresca in un periodo nel quale non riuscivo a trovare nulla che mi appassionasse; vi anticipo che questa sarà una recensione molto positiva.



 


Shakespeare dei nostri giorni


Seme di Strega è un retelling dell'opera di Shakespeare "La tempesta". Brevemente la trama del dramma shakespeariano:

Su un'isola imprecisata del Mediterraneo, abita l'esiliato Prospero, vero duca di Milano, che trama per riportare sua figlia Miranda al posto che le spetta, utilizzando illusioni e manipolazioni magiche. Mentre suo fratello Antonio e il suo complice, il re di Napoli Alonso, stanno navigando sul mare di ritorno da Cartagine, il mago invoca una tempesta che rovescia gli incolumi passeggeri sull'isola. Attraverso la magia e con l'aiuto del suo servo Ariel, uno spirito dell'aria, Prospero riesce a rivelare la natura bassa di Antonio, a riscattare il re e a far innamorare e sposare sua figlia con il principe di Napoli, Ferdinando. La narrazione è tutta incentrata sulla figura di Prospero, il quale, con la sua arte, tesse trame con cui costringe gli altri personaggi a muoversi secondo il proprio volere.

Non fatevi illudere da altri tipi di retelling: questo libro analizza profondamente le caratteristiche principali dei personaggi e le trame nascoste al di sotto di quella principale: vendetta, riscatto, orgoglio, lutto.

Margaret Atwood riesce a riprendere delle tematiche fortemente umane, ma antiche, e ricreare una situazione del tutto moderna e realistica per noi uomini del ventunesimo secolo.

 

Personaggi


Felix è Prospero, pregi e difetti di questo affascinante personaggio sono tutti racchiusi in un uomo del ventunesimo secolo. Di questo personaggio ho apprezzato il silenzio, la direzione seria e quasi tirannica, l'immenso rimorso. Non è quindi un personaggio positivo, e finalmente possiamo circondarci da eroi negativi, che ci toccano nel nostro profondo e che riportano alla luce emozioni, che tentiamo di tenere nascoste, ma che ci sono.



Tony, invece, rappresenta Antonio, che lo pugnala alle spalle e gli toglie il suo "trono". Tony è un tipo di uomo che sicuramente abbiamo tutti incontrato, quel tipo che ti dice "ma lo sai, sono sono affari". Tony è fatto per essere detestato, l'autrice pone molta enfasi su quest'aspetto, tralasciando quasi tutto il resto. Ma, se consideriamo che la narrazione è raccontata in prima persona da Felix, posso giustificare questa essenza di "trimensionalità".


Il personaggio, a mio avviso, più interessante è la figlia di Felix, Miranda. Con lo stesso nome della figlia di Prospero, Miranda incarna l'innocenza, la dolcezza di una figlia, eternamente bambina. Felix si immagina Miranda che cammina per casa, bloccata all'interno di quelle mura fredde, che gioca, che studia, che cresce, ma mai abbastanza. Miranda dipende dallo sguardo del padre: una figlia per sempre, ma mai una donna, e di questo la Miranda adolescente lo risente e rimprovera il padre. Come al solito, Atwood introduce una trama femminista, in cui possiamo rivederci tutte.



 

Il teatro, la vita


In Seme di Strega, i confini tra il mondo della drammaturgia e la vita vera si confondono e diventano labili: quale è la realtà? Diventa insegnante teatrale per riempire il vuoto o per macchinoso piano? All'inizio del romanzo, ci sembra chiaro che la risposta corretta sia la seconda, ma piano piano che andiamo avanti nella storia ecco che ci confondiamo anche noi, come Felix.

Il teatro all'interno del romanzo sembra quasi una matrioska: il teatro dentro il teatro, il contenitore nel contenuto. Il mondo si piega al palcoscenico, e il palcoscenico si piega al mondo.



 

Conclusioni

Seme di strega è un romanzo inteso e profondo, psicologico ed intimo, che accompagna con un ritmo frenetico il lettore in una conoscenza più profonda di sé stessi e del dolore. Ringraziamo il mondo di aver reso Margaret Atwood una scrittrice.


Per oggi è tutto, potete leggere le recensioni del nostro blog qui , insieme a tutte le opinioni non richieste dei libri che leggiamo. Alla prossima!



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