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Recensione La fine del lungo sonno



Titolo: La fine del lungo sonno

Autore: Daniele Pasqualini Casa Editrice: Saga Edizioni

Data di pubblicazione: 22/10/2022 Pagine: 344

Prezzo: 14.90 euro

Voto: ⭐⭐⭐⭐

Sinossi: Dorme da tanti secoli. Nascosto tra le pieghe dei sogni più cupi. Divora le menti e si ciba di sogni. E adesso diventa sempre più reale, sempre più vicino. Quello che brilla attraverso le finestre non è una fiammella fioca... sono i suoi occhi di brace risvegliati dal lungo sonno.





Bentornati caffeinomani!

Come state? Cosa fate?


Oggi voglio parlarvi di un libro che ho preso a BookPride fidandomi completamente della casa editrice appena scoperta. E vi devo dire, ho fatto bene!



 

Cosa ca...?


Partiamo proprio dalle prime pagine in cui ci vengono presentati i nostri personaggi e l'antecedente di tutto il romanzo: il ritrovamento di alcuni reperti archeologici antichissimi e misteriosi e, con un salto spazio-temporale, incontriamo per la prima volta Joseph, il protagonista.

E fin qui tutto bene.


Joseph viene ricontattato anni dopo dalla dottoressa che gli ha salvato la vita dopo un incidente, Bellatrix, che ha intenzione di aprire un'agenzia di investigazione del paranormale -ed è subito PIT- e vuole assumere Joseph come guardia del corpo e maggiordomo della sua enorme tenuta. Inutile dire che il nostro caro Joseph accetta quasi senza battere ciglio.


E qui inizia la vera avventura: l'arrivo al Yellow King Hotel, gestito da un vecchio amico di Bellatrix in cui si stanno verificando alcuni fenomeni un po'...strani. Anche se strani è riduttivo.

E inizia così l'indagine dei nostri PIT: Joseph, Bellatrix, Ruggero e Marcus, un quartetto davvero particolare, ma che insieme rappresentano una macchina da guerra. Joseph è un ex militare, Bellatrix è un medico, Ruggero è uno studioso appassionato di biblioteche e libri e Marcus è uno spietato mercenario. Insomma, hanno tutte le carte in regola per affrontare -quasi- qualsiasi cosa.


La mia primissima reazione è stata un "ma cosa ca... sto leggendo?" perché inizialmente è come trovarsi davanti a un grosso puzzle di personaggi, coincidenze ed eventi.

Vi assicuro che man mano che la storia progredisce i pezzi vanno al loro posto e inizierete ad entrare sempre di più nella storia e in quello che succede ai nostri protagonisti. Vi ricordo che è un horror, quindi alcune scene possono risultare abbastanza disturbanti, sia a livello psicologico, sia a livello fisico -l'autore non ha lasciato spazio all'immaginazione nella descrizione di alcune creature- ma l'elemento orrorifico è spesso lasciato da parte per dare voce ai pensieri di Joseph.



 


Stile voce dei personaggi


Il romanzo è narrato quasi esclusivamente dal punto di vista di Joseph, fortunatamente in terza persona perché sapete che non mi fa impazzire la narrazione in prima persona. Il narratore si tiene a debita distanza dagli eventi, non spoilera nulla al lettore e si limita a seguire passo passo i personaggi, tanto nei loro movimenti fisici all'interno dell'Hotel, quanto nei loro pensieri e ragionamenti mentre provano a risolvere questo grande mistero sempre più fitto e complesso.


L'autore si è divertito nel riunire tutti i peggiori incubi di una persona normale in un singolo libro. Quindi al suo interno troverete mostri, mutaforma, cose inquietanti, brutti sogni e diari che compaiono dal nulla. Ah e non dimentichiamoci mai di un unico, grande antagonista: i cultisti!

Dai meandri di Lovecraft fino a questo hotel, l'obiettivo dei nemici è quello di risvegliare il Grande Antico, venerato come un dio e più antico dell'umanità stessa che porterà l'oscurità nel mondo. A meno che non venga fermato il rituale...ovviamente.


Lo stile è incalzante, veloce e ritmato. Lo stile che preferisco insomma, soprattutto perché non si sofferma troppo su lunghe e -a mio parere inutili- descrizioni. Infatti, la storia procede sempre in avanti, ogni tassello arriva al momento giusto del racconto e l'autore riesce a gestire il tutto con una bravura inaspettata. Si, sono malfidente, perdonatemi.



 


In conclusione

Per concludere, in maniera molto coincisa: è un quattro stelle pieno!

Non posso dare cinque poiché a volte mi sono arenata a comprendere i dialoghi, unico punto debole del romanzo. Purtroppo spesso risultavano deboli o ridondanti, ma nonostante questo il libro non ne risulta appesantito in nessun modo. La storia rimane originale e prosegue spedita.


Mi ha ricordato anche un gioco da tavolo che ultimamente va molto di moda tra gli appassionati del genere: Betrayal at house on the hill, in cui uno degli scenari giocabili è proprio una sfida contro una serie di antagonisti all'interno di questa grande casa. Inutile dire che è uno dei miei generi preferiti, e quindi anche per questo spesso tendo a essere fin troppo critica e a cercare il pelo nell'uovo.

Ma anche questo fa parte del mio lavoro, no?


Alla prossima caffeinomani!






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