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Caffè, libri e canzoni: Nirvana, Cure e Rolling Stones

3 canzoni (s)conosciute ispirate a libri decisamente famosi.


Buongiorno caffeinomani!

Oggi inauguriamo una nuova rubrica, la prima dell'anno, ma non l'ultima! L'idea mi è venuta andando alla ricerca della perfetta colonna sonora mentre leggevo un libro, solo riflettendo un attimo ho pensato che poteva essere carino condividere con voi come letteratura e musica si sono influenzati a vicenda.


Per inaugurare la rubrica sono andata abbastanza sul sicuro, scegliendo canzoni da generi che conosco bene: grunge, rock e...i Cure, ecco. Iniziamo subito!


Sympathy for the Devil, The Rolling Stones - Il Maestro e Margherita, Michail Bulgakov



A dispetto di quello che disse Mick Jagger, autore della canzone insieme a Keith Richards, l'ispirazione non gli è venuta da un poeta francese, ma da Michail Bulgakov in persona.


La canzone parte dal punto di vista di Lucifero, The Devil, appunto che nel romanzo si presenta fin da subito come un signore distinto ed elegante. Proprio come nella canzone dei Rolling Stones


Please allow me to introduce myself I'm a man of wealth and taste

La canzone fa poi riferimento alle grandi sciagure dell'umanità, in primis la crocifissione di Gesù, evento a cui Lucifero era ovviamente presente. Bulgakov, dal canto suo, ha ambientato intere sezioni del suo romanzo proprio durante il processo, uno dei personaggi del Maestro e Margherita è proprio Ponzio Pilato.


Ovviamente la canzone non racconta il libro, ma ne trae esplicitamente ispirazione, considerando che la canzone uscì nel 1968, un anno dopo la pubblicazione del capolavoro di Bulgakov e sappiamo che Jagger aveva una copia del libro perché gli fu regalato da un'amica.

Pleased to meet you Hope you guessed my name, oh yeah But what's puzzling you Is the nature of my game, oh yeah, get down, baby

Naturalmente la pubblicazione di Sympathy for the Devil aumentò le voci secondo le quali i Rolling Stones e in generale tutti i gruppi rock fossero adoratori del demonio. Pregiudizio che viene perpetrato tutt'oggi per i gruppi metal e via dicendo.

E' vero? Beh...no.



 


Scentless Apprentice, Nirvana - Profumo, Patrick Suskind




Facciamo un salto avanti di qualche anno e immergiamoci nel grunge dei Nirvana. Questa è effettivamente una delle mie canzoni preferite, ma non ne conoscevo la storia dietro, non del tutto almeno.


Fa parte dell'album In Utero e a differenza della canzone precedente, Scentless Apprentice prende a piene mani dal libro preferito di Kurt Cobain: Profumo di Patrick Suskind. Il libro è ambientato in Francia durante il XIII secolo e il protagonista è Jean-Baptiste Grenouille, uomo dall'olfatto sopraffine, ma privo di un proprio odore.


He was born scentless and senseless He was born a scentless apprentice

Il nostro caro, adorabile, Jean-Baptiste, diventa un assassino a sangue freddo e sempre alla ricerca del profumo di una donna che aveva sentito una volta. Estrae gli odori nella bottega in cui è apprendista, potete immaginare come e se non ci riuscite non vi resta che leggere il libro.


Ricordate però di ascoltare Scentless Apprentice mentre leggete Il Profumo (prima o poi lo leggerò e vi porterò la recensione qui sul blog. Promesso.)



 

Killing an Arab, The Cure - Lo Straniero, Albert Camus




E ora una via di mezzo temporale tra i due celebri gruppi, siamo in Inghilterra alla fine degli anni Settanta e Killing an Arab è il primo singolo di un gruppo particolare, The Cure.

La canzone è ispirata a un libro che ha segnato il mio amore/odio per la letteratura francese, Lo Straniero di Albert Camus, l'autore nichilista per eccellenza.


L'origine stessa della canzone è il motivo per cui adoro questa band: fu scritta durante l'ascesa di un gruppo di ferventi razzisti in Inghilterra e i The Cure iniziarono a cantare questa canzone durante le loro riunioni, sorprendentemente (circa) i partecipanti cantavano con loro a squarciagola.

Avevano ovviamente frainteso il significato.


I'm alive I'm dead I'm the stranger Killing an Arab

La canzone in sé venne fraintesa anche dai gruppi di sinistra a causa del suo titolo controverso, nonostante il testo descriva un omicidio su una spiaggia e il relativo senso di colpa dell'assassino. Esattamente come succede al protagonista del libro di Camus: Meursault per sbaglio uccide un arabo e non tenta nemmeno di giustificarsi alle autorità.



 

Siamo alla fine di questa rubrica, ma solo per oggi non temete. Se avete consigli, curiosità o volete semplicemente lasciare un commento sentitevi liberi di farlo qui sotto.


Vi ricordo che sul blog trovate tutte le recensioni (non richieste) dei libri che abbiamo letto e che a breve arriveranno tante belle novità sia qui, sia su Instagram (correte a seguirci anche lì)



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